Dr. Martens: la mia scarpa invernale tra punk, grunge e chic

Ogni inverno ho una sicurezza. Questa sicurezza sono un paio di scarpe che non smetto di comprare e di indossare, indistruttibili quanto iconiche. Pelle, suola Goodyear e cuciture gialle con tomaia temrosaldata sono i tratti distintivi. Le Dr. Martens, sì sono loro, nella versione 8 buchi, il meraviglioso modello 1460, classiche o reinterpretate con disegni e colori sono quelle calzature che indosso tutti i giorni: l'ho fatto anche con con una giacca tuxedo da sera e preziosi chino tailored.
Le Docs, nate come in Germania come scarpe ortopediche grazie alla suola d'aria sviluppata dal dottor Klaus Maertens e acquistata poi dall'azienda inglese R. Griggs & Co. di Wollaston, furono da subito adottate dalle sub culture punk e ska fino a diventare un must have e tratto distintivo dello stile underground. Oggi, l'azienda appartenete alla società d'investimento britannica Permira, ha mantenuto la produzione inglese per una nicchia di modelli alla quale si aggiungono quelli "vegan ok" a quelli garantiti a vita.

 

 

 

In questo scatto ho deciso di reinterpretare un pezzo della cultura grunge prendendo ispirazione da una sfilata, ovviamente degli anno '90, floridi per il grunge, dove Jhon Galliano cosparse la passerella di olio e mozziconi di sigaretta prima di una sua sfilata.

 

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